La quindicesima puntata della settima stagione di OUAT è un vero inno alla sorellanza, e non nel modo in cui si potrebbe – forse erroneamente – pensare.
Gli episodi precedenti ci hanno spinti ad associare il termine sisterhood alla congrega di streghe capeggiata da Gothel, ma questa settimana il significato diviene più profondo.
Innanzitutto, nel corso dei quaranta minuti vediamo il percorso che ha portato Genoveffa/Ivy ad unirsi alla congrega di Gothel, ma anche il suo forte legame con la sorella, Anastasia. Da complici a rivali, ma solo nella testa deviata di Ivy che, accecata dal potere, concentra ogni suo sforzo sulla maledizione da scagliare. E poco importa se qualcuno dovrà rimetterci le penne – in questo caso tocca a Gretel, della celebre coppia “Hansel e Gretel” –, la ragazza rimane fedele al suo obiettivo fino a sacrificare anche l’ultimo stralcio di umanità alla quale si è sempre aggrappata.
Tuttavia, è proprio quando è naturale pensare ad un evil ending per Ivy che la magia di OUAT torna a risplendere nei suoi soliti, quanto rassicuranti, cliché.
We’ll always find a way.
Quante volte abbiamo sentito queste parole nei momenti più bui che i personaggi della serie hanno attraversato. Bene, stavolta diventano il motto di Anastasia e Ivy che, messe alle strette e portare a superare i rispettivi limiti – un po’ da Gothel e un po’ da Facilier – ritrovano il modo per ricordarsi principalmente dell’affetto che le lega.
Il legame tra vere sorelle, come sottolineato da Ivy, costituisce una magia ancora più potente della persuasione; e così le due sorelle, non più in lotta tra loro, ritrovano la strada di casa ed è come se un altro piccolo cerchio si sia appena chiuso.
Sappiamo bene che il finale è alle porte, ma quanto sarà stato saggio allontanare il Custode (Anastasia) da Weaver (Rumple)?
Sicuramente lo scopriremo entro la fine, mi auguro, sebbene non mi aspettassi un Rumple tanto accondiscendente. Posso solo dire che spero in un suo asso nella manica, perché vederlo tutto buoni sentimenti e buone azioni mi ha un po’ delusa. Che fine ha fatto l’Oscuro disposto a tutto per ottenere ciò che desiderava? Certo, mi direte che il cambiamento è uno dei tanti meriti di Belle, che fare del bene lo avvicinerà a lei (ne siamo certi?), ma onestamente il suo voler perseguire la strada del bene stride molto con il ruolo che ancora ricopre.
Minacce a Facilier a parte, Rumple non ha brillato molto in questo episodio.
Lo stesso non si può dire degli occhi di Regina quando, altrettanto inaspettatamente, Facilier si è eretto a suo salvatore, donandole la magia rubata ad Anastasia. Anche questa mossa potrebbe nascondere un doppio fine che al momento non voglio vedere. Magari esiste davvero del bene in lui, magari Regina è davvero vicina alla soluzione, ma perché mi sembra ancora tutto troppo facile?
Perché siamo solo al quindicesimo episodio, ecco! Benché i cerchi si chiudano, i portali si aprano e le favole morali piovano come caramelle, non dobbiamo perdere di vista il numero di episodi mancanti che, solitamente, equivale al numero di sofferenze a cui verranno sottoposti i protagonisti.
Il plot twist che ho preferito è quello che vede coinvolto Nick/l’assassino.
Sì, non potevo crederci neanche io!! Sinceramente non gli avevo dato tutta questa importanza appena lo avevo visto; ero convinta si trattasse di un diversivo nella storia tra Jacinda ed Henry, ma non avrei mai pensato ad un suo ruolo tanto centrale.
Maschera inquietante da horror di serie B a parte, la mia teoria è che Nick sia in qualche modo collegato a Gretel e che, anzi, sia egli stesso l’Hansel della storia. Non avrebbe alcun senso, altrimenti, introdurre Gretel nel flashback e rivelarci l’identità dell’assassino nello stesso episodio.
La sorella ci ha dato anche un preciso indizio: oltre alle braccia che recano i segni del fuoco, Hansel ha riportato un forte trauma che lo ha segnato a livello psicologico.
Ciò spiegherebbe sia perché una delle prime vittime sia stata la pasticcera cieca (nonché la strega della celebre favola) e sia il suo bizzarro modo di annunciarsi alle vittime. Questo secondo una mia teoria, alla fine potrei anche sbagliarmi.
Ed ho anche una teoria sul perché voglia uccidere le streghe della congrega, ma questa è più ovvia: in qualche modo, Hansel le ritiene responsabili della morte di Gretel e la sua è una lenta, quanto difficile, vendetta. Il tutto, soprattutto, se sta agendo da solo e non è in combutta con Gothel, cosa che non mi meraviglierebbe affatto.
Non ci resta che scoprire se Nick sia effettivamente Hansel, perché i dubbi che sia l’assassino sono veramente pochi.
Il bagagliaio della sua auto parla chiaro, così come il suo avvicinamento all’agente Rogers (Hook 2), per scoprire quali indizi abbia la polizia, assume un colore completamente diverso se visto in questa nuova ottica.
Forse – e dico FORSE – OUAT sta tirando fuori una carta interessante. Non ci resta che sperare che venga giocata al meglio, almeno per animare di più la via che ci sta conducendo dritti al finale di serie.
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Alla prossima!